Ed eccoci qui.
A pochi giorni di distanza dal Bolo Chapter BoogieThon.
Potrei cominciare elencando tutti gli ospiti che sono saliti sul palco. Ma già siti come Rapologia e Il Rappuso lo hanno fatto, pubblicando lodi e foto eccezionali.
Potrei partire ringraziando chi ha reso possibile l’evento, tutti gli organizzatori. Ma non servono nomi. Ognuno di loro sa benissimo, interiormente, di aver realizzato qualcosa di magico. E il mio grazie a questo punto serve davvero a poco.
Potrei allora ringraziare la stampa, i media partner e i media di settore che hanno dato spazio e supportato l’evento? Si, forse potrei. D’altronde lavorare come Ufficio Stampa per un evento del genere include stress e ringraziamenti. Yared mi ha scelta. E si è fidato di me. Mi ha affidato la Comunicazione di un progetto bello tosto. Avrà la sempre la mia gratitudine. Ma questo lui lo sa.
Non so però con cosa voglio iniziare.
Sto scrivendo dei pensieri a caldo, senza ragionare troppo. Una sorta di Freestyle in prosa.
Ghostface Killah era stato annunciato in piena estate. Sono stati mesi davvero intensi. E finalmente, fra critiche, concorrenza e situazioni a volte avverse, è arrivato il giorno.
Una cosa è certa.
La maggior parte della gente ha capito l’intento della serata, ovvero portare in Italia una vera Jam Hip Hop.
Il Bolo Chapter BoogieThon ha portato a Bologna le quattro discipline e il tipico sapore Hip Hop, quello originale di un tempo. Questa cosa si respirava già all’entrata del Dumbo Space. C’era unione, spensieratezza, c’era l’attesa e c’era la fotta. I ragazzi e le ragazze sotto al palco sono stati coinvolti fin dall’inizio.
Con l’occasione, fra un pensiero e l’altro, fra una frecciatina e l’altra, ci tengo a presentare le fotografie scattate da Nicola Braga durante la serata.
E, soprattutto, ci tengo a ricordare che questo non era un “concerto”.
Era una Jam. Era l’Hip Hop. Era storia scritta per il presente.
Foto di Nicola Braga – Instagram Account
